Le problematiche legate alle acque meteoriche rappresentano un tema assai delicato, tanto da spingere ogni paese a dedicare tempo ed energie nella formulazione di un vero e proprio quadro normativo, utile ad individuare il miglior trattamento disponibile in materia.

Com’è noto, con l’espressione acque meteoriche si è soliti indicare quella parte delle precipitazioni atmosferiche che, non soggetta ad evaporamento o assorbimento, erode le superfici scolanti.

I professionisti del settore sanno dunque che gli interventi di gestione e smistamento di tali acque meteoriche non possono essere sottovalutati, poiché sono espresse disposizioni di legge ad imporre una condotta ben precisa.

Da molti anni nel campo, l’azienda specializzata Tecnoberg Sheets, di Via Serio, n. 29, a Casnigo (BG), si occupa della lavorazione di lamiere per l’edilizia.

Tra queste, il reparto commerciale offre al cliente anche una vasta gamma di proposte legate proprio ai sistemi di trattamento delle acque meteoriche.

 

Il D. Lgs. n. 152/2006

Il riferimento normativo, in questo caso, è il Decreto Legislativo del 3 aprile 2006, n. 152, ovvero il “Testo unico sulle acque”.

Si tratta di un atto che contiene norme in materia ambientale e prevede all’art. 113 proprio disposizioni legate al trattamento delle acque meteoriche.

Intitolato “Acque di prima pioggia e di lavaggio di aree esterne”, tale articolo affida alle Regioni il compito di prevenire i rischi ambientali e idraulici, predisponendo forme di controllo specializzato.

Questa particolare verifica ha ad oggetto gli scarichi di acque meteoriche di dilavamento che provengono da reti fognarie separate, ovvero da reti che sono state adibite esclusivamente alla raccolta di tali acque meteoriche.

Inoltre, il controllo dell’autorità regionale può occuparsi anche delle acque meteoriche di dilavamento che vengono raccolte utilizzando condotti separati e diversi da quelli fognari, per le quali la normativa prevede, in aggiunta, un’eventuale autorizzazione.

Nonostante le due specificazioni, la Regione di riferimento può in particolari casi richiedere che le acque meteoriche vengano opportunamente trattate all’interno di impianti di depurazione, quando si ravvisa il rischio di pregiudizio per determinati standard di qualità o di dilavamento dalle superfici impermeabili scoperte di sostanze pericolose.

 

Come procedere

Dopo una prima analisi della normativa per il trattamento delle acque meteoriche appare chiara la necessità di affidarsi a professionisti del settore per affrontare la questione in esame.

Dalle competenze tecniche ai materiali utilizzati, tutto deve essere studiato nel dettaglio, per fornire al cliente una risposta tempestiva, efficace e, soprattutto, conforme alle disposizioni vigenti in materia.

La Tecnoberg Sheets conosce bene tutte le regole in vigore ed è per questo che ha puntato molto sin da subito sui sistemi di raccolta delle acque pluviali.

Nello specifico, la soluzione proposta dall’azienda specializzata per il trattamento delle acque meteoriche comprende una articolata ed efficiente struttura di grondaie che possono essere realizzate con l’impiego di un’ampia gamma di materiali.

Dallo zinco al rame, passando per la plastica, l’alluminio e l’acciaio, ogni componente è individuato in base alle particolari esigenze del cliente e al contesto nel quale gli elementi verranno installati.

Questo avviene sulla base di una serie di informazioni come la posizione geografica dell’edificio, lo stile estetico dell’immobile e, soprattutto, gli agenti atmosferici che interessano quella data area.

Ogni scelta va, quindi, orientata al rispetto della normativa in vigore con riferimento al trattamento delle acque meteoriche ed è per questo che ricevere assistenza dagli esperti qualificati rappresenta un importante vantaggio ai fini del risultato e della soddisfazione finale.

Se hai bisogno di maggiori informazioni chiama il numero 035/740173 o all’indirizzo mail info@tecnoberg.it.